lunedì 24 dicembre 2012

Nestore Verre in concerto a Cosenza incanta la piazza e regala momenti di magica poesia


Nestore Verre è un musicista come ce ne sono pochi. Basta vederlo sul palco per accorgersi che non si tratta di uno come gli altri, ma di artista di culto. Le sue canzoni nella dimensione live guadagnano una diversa dimensione emozionale che rompe gli argini del genere musicale per diventare la colonna sonora dei suoi appassionati. Uno zoccolo duro di seguaci disposto a seguirlo ovunque, in qualsiasi situazione.

La cosa più importante per un artista che vuole emergere è avere a fianco qualcuno che possa credere in te. Da questo punto di vista Nestore oltre ad essere fortunato ha una vera e propria marcia in più: chi lo segue crede in lui, si ci rispecchia in una perfetta identificazione, sapendo bene che Nestore racconta quella storia, che ha scritto quella canzone per descrivere il suo universo, e nel suo mondo ciò che più conta sono i suoi fan, la sua comunità, il vero motore che lo porta a sfidare ogni volta con nuovo slancio, dinamismo e perché no, drammaticità, ogni suo nuovo live.

Il concerto che ieri sera Nestore Verre ha tenuto in Piazza Parrasio a Cosenza ne è stato l’ulteriore conferma.

Una nuova band che lo accompagna nelle esibizioni dal vivo, con Francesco Borrelli alla batteria, Daniele Nicoletti al basso, Francesco Frega alle tastiere e Paolo Scorza alle chitarre. Tutti molto bravi e con molta strada da percorrere assieme al loro leader.

Il concerto è stato molto bello, con grandi momenti intensi, merito dell’energia, dello spirito e del talento di Nestore. Un artista che non si risparmia e che non conosce il codice della resa. Lo hanno definito un poeta guerriero, e lui lì sul palco sembra davvero un baccelliere romantico, che con foga e passione apre il suo universo agli occhi, agli orecchi e perché no, al cuore di chi è disposto a “sentire” il suo verbo.

Le canzoni sono tante e si susseguono una dietro l’altra,  Su di te, Se è un giorno, Alla fine...è la fine, Knockin’ on heaven's door ( di Bob Dylan) Come as you are (dei Nirvana). Tra una canzoni e l’altra Nestore dialoga col suo pubblico, intrattiene con la sua simpatia, ironizza, fa citazioni colte, chiama a raccolta il suo micro cosmo, dentro il quale con coerenza e panteismo trovano spazio David Bowie, Sting, Jim Morrison, William Blake, Gianluca Grignani, fino ad arrivare all'uomo della strada, alle persone comuni, quelle per cui lui canta e suona, il suo vero mantello di gloria.

Arriva perfino a chiamarli e a salutali, ad uno ad uno:  Ciao Anita, Ciao Giuditta, Ciao Gabriella!
Perché il suo pubblico, i suoi fan sono protagonisti assoluti del suo spettacolo, ne sono parte integrante.

Le canzoni sono tutti coinvolgenti e ben eseguite dalla band:  In una lettera, La luna (e il fiume in piena) Englishman in New York (uno dei capolavori di Sting, da solista) Vento  (un’esecuzione solo voce e chitarra che mette i brividi per la sua cruda bellezza e drammaticità) Yuki-e, Roadhouse blues dei Doors, preceduta dall’intrigante e riuscita introduzione di Riders on the storm, N (nuovo brano inedito) A tempo, Charlotte, Se ti va, Happy Xmas (War Is Over) di John Lennon.

Traspare dalle sue parole, e da queste esecuzioni un vasto senso di umanità, di consapevolezza delle sensazioni che caratterizzano il nostro vivere, la gioia, la rabbia, la voglia di emergere, la reazione per quello che non funziona, ma specialmente emerge la sua passione, il suo pensiero.

Nestore Verre è un cantautore raffinato ed elegante, ed è uno che conosce bene la vita e filosofia. Come ha detto qualcuno: “L’eleganza non si indossa. E’ un velo o un’aurea dalla quale, se si è fortunati, si è avvolti anche se non si vuole. Accompagna le parole con puntini di sospensione, delinea sguardi sempre non troppo indiscreti, ci fa muovere come palloncini leggeri sopra dei cactus. E’ uno stato mentale, un modo di vivere che ci caratterizza oppure si detesta. Così la musica e gli spettacoli di Nestore Verre.

Noi naturalmente propendiamo per il primo caso, e voi?





Buon Natale e buone feste a tutti!



sabato 22 dicembre 2012

Nestore Verre In Concerto Domenica 23 Dicembre Ore 18 Piazza Parrasio


Nestore Verre @live a Cosenza 23 dicembre 2012 ore 18 (Piazza Parrasio)

Il musicista rendese Nestore Verre, finalmente in tour con le sue canzoni che grazie ad atmosfere calde e coinvolgenti ben si adatteranno al clima di festa a cui stiamo andiamo incontro.

Definire le sue canzoni non è facile, visto l’ampio spettro di argomenti e sensazioni che è capace di trattare. Il suo stile personale e mai dettato dalle mode lo porta ad una difficile collocazione di settore.

Nestore Verre è un autore di brani pop, ma con un’urgenza comunicativa che è figlia del miglior rock. Un cantante con idee precise che canta la vita quotidiana senza fare troppi sconti e niente e nessuno. Battagliero e romantico, sia quando canta l’amore che quando narra del nostro vivere odierno, senza mai fare sconti a nessuno, inclusi i propri tormenti e le proprie incazzature.

In questa nuova prova dal vivo porterà i suoi brani più noti, che abbiamo ascoltato negli ultimi tempi in rotazione musicale su molte radio nazionali e locali. Potremo quindi ascoltare in una nuova veste sonora le sue “Se ti va” “A tempo” “ Charlotte” e “Se è un giorno”. Affiancato da una band energica e snella dove saranno le chitarre a farla da padrone.

Lo accompagnano Francesco Borrelli  alla batteria, Daniele Nicoletti al basso, Francesco Frega alle tastiere e Paolo Scorza alle chitarre. Energia, ritmo, sentimento e voglia di lasciare il segno!

Nestore Verre live a Cosenza il 23 dicembre alle ore 18 a Piazza Parrasio (su Corso Telesio, dove si affaccia lo storico Caffè Renzelli), una suggestiva cornice, per allietare la domenica che anticipa il Santo Natale.

Appuntamento da non perdere per tutti gli amanti della buona musica!

mercoledì 5 dicembre 2012

LE ORIGINI DEL MALE: Happy Birthday Mr Tom Waits


LE ORIGINI DEL MALE: Happy Birthday Mr Tom Waits: Tom Waits è il menestrello per eccellenza dell’America underground. Da sempre schierato verso il " wrong side" , fra gli orfani dell’opul...

sabato 1 dicembre 2012

Giornata mondiale contro l'AIDS (Cosenza)



Giornata mondiale contro l'aids.

Ph: Ilenia CaputoDirezione creativa: Davide Imbrogno

Con: Carla Monteforte e Stefano Cuzzocrea

Un ringraziamento a Marco Caputo e Massimiliano Vomero




martedì 30 ottobre 2012

Chi ha vinto le elezioni Usa 2012

Chi ha vinto le elezioni USA 2012? Ancora oggi, 5 novembre 2012, a pochi giorni dall'Election Day c'è molta incertezza su come andranno le cose negli Stati Uniti.

Volete sapere dove è il Centro Politico degli Stati Uniti, dove si trova il Perno sul quale ruotano i destini d'America? Segnatevi questi cinque nomi: Wood, Ottawa, Sandunsky, Tuscawaras e Hamilton. Sono le cinque contee che, secondo il Wall Street Journal, decideranno l'esito dello scontro elettorale in Ohio - microcosmo rappresentativo dell'elettorato americano -  tra Barack Obama e Mitt Romney. E, di conseguenza, determineranno chi sarà il prossimo presidente degli Usa.


La Contea di Tuscarawas ha sempre votato per il vincitore delle elezioni (nazionali) fin dal 1992. Per questo è un osservatorio così importante. Dove vanno gli elettori di questa contea - anche qui Ceto Medio, e una presenza di gruppi evangelici superiore rispetto al resto dello stato - va la maggioranza dei milioni di americani che si recano alle urne.

Infine, Hamilton. Secondo Dante Chini, questa contea è un importante punto di osservazione per una ragione in particolare: ha una discreta presenza di elettori afro - americani. Nel 2008, si mobilitarono in massa per Barack Obama. Se lo faranno anche quest'anno, vorrà dire che i neri dell'Ohio si sono recati in massa a votare il loro presidente. E anche in questo caso, questo piccolo luogo d'America, diventerebbe un paradigma dell'intera nazione.

I segnali che arriveranno da queste cinque contee saranno molto importanti. In Ohio, la corsa è molto incerta. Nonostante quello che dicono i sondaggi nazionali, quelli locali parlano di una attuale, sostanziale parità tra Obama e Romney. Secondo i più recenti calcoli, i 18 voti (Grandi Elettori) dell'Ohio saranno decisivi per la vittoria. Il candidato del GOP sta recuperando terreno, ma Obama appare ancora il favorito.
A causa di una serie di fattori: la disoccupazione è lievemente inferiore rispetto alla media nazionale, l'industria automobilistica è in ripresa (Obama rivendica di averla salvata).

E poi, Romney può essere vittima di un paradosso. Lo stato è governato da un repubblicano John Kasich che accompagna il candidato del GOP durante i suoi tour elettorali. Entrambi non possono certo dire che le cose vanno così male.
Chi vincerà alla fine? Per saperlo non  bisognerà guardare nella sfera di cristallo, ma forse basterà dare un'occhiata nelle urne delle cinque contee dell'Ohio scelte dal WSJ.

Questa è la cabala che regola le elezioni negli Stati Uniti d'America. Per il resto pensiamo che Obama abbia buone possibilità, anche se potrebbe esserci una sorpresa dietro l'angolo. Gli Usa sono da sempre una nazione imprevedibile. E Romney in questa campagna elettorale ci ha stupito tutti più di una volta. Vedere per credere.

Stay tuned, guys!

domenica 28 ottobre 2012

APOCALISSE 2.0


"Quello che mi provoca il mondo della cultura giovanile degli ultimi vent'anni è una reale sensazione di malessere, di sfasamento. Quando le cose andavano più o meno bene, eravamo tutti incarogniti, con i capelli lunghi, le droghe e le canne dei fucili in bocca, un immaginario a dir poco plumbeo. Ora che il mondo così come l'abbiamo conosciuto è sull'orlo del baratro, la musica è diventata caruccia, elegante, allegra, con i baffetti e i bei vestiti, i cartoni animati, le feste, siamo pieni di foto di gente cosparsa di fiori che fa facce strane, tutto fatto per complimentarsi l'uno con l'altro.

Non riesco ancora a capacitarmene, mi innervosisce, questa rassegnazione non è condivisibile. Eppure la risposta dovrebbe essere semplice.

Dovunque vado, negli ambienti cosiddetti "alternativi" non vedo altro che ubriachezza molesta, discorsi di argomento alcolico, vestiti sfoggiati, fotografie sfoggiate, città di provincia che in pochi anni diventano piccole capitali di esibizionismo, dichiarazioni al vetriolo, ma soprattutto tanta, tanta, tanta ironia. Dappertutto, la gente è ironica in ogni cosa, c'è la frase ad effetto per ogni argomento, da quelli seri a quelli meno seri, dal passami il sale alle tragedie familiari, tutto viene affrontato a cuor leggero, senza pensare troppo, fondamentalmente come se la vita fosse un gioco. Il tutto ovviamente condito di una superficialità che atterrisce. Non so, magari sarà anche un bene, sarà il modo migliore di affrontare la decadenza. Celebrare la fine e tutte quelle cose lì, Carmelo Bene, Nietzsche, il pensiero debole, l'uomo poroso, la pop art e il pop tutto, David Foster Wallace e il tizio che sussurra ai cani.

Ma non riesco ad adattarmici. Non riesco a vivere come se non ci fosse un domani. E' un limite, probabilmente di matrice religiosa.  (Luigi "ri" Porto)

venerdì 26 ottobre 2012

Maledetti brillantini


Volevo denunciare pubblicamente i produttori di brillantini per le seguenti 3 semplicissime ragioni:

1) Fondamentalmente è un prodotto inutile

2) Non capisco perché, se qualcuno mette un brillantino, poi esso (il brillantino) debba poi passare sulla mia faccia, contribuendo a facili ironie o situazioni dal dubbio gusto

3) Sono 4 giorni che cerco di levarli a furia di docce e proprio quando sembrano andati via tutti, al minimo movimento davanti lo specchio segue lo scintillio famelico sperando che vi si possa scartavetrare il dolce musetto contro qualche muro mentre camminate, perché accecati dallo scintillio prodotto proprio da uno dei vostri brillantini vi saluto, grazie e scusate per lo sfogo. 
(il ruvido)

giovedì 25 ottobre 2012

Una notte da leoni



Avete presente quando conoscete una ragazza e la corteggiate e lei sorride e mentre le fate un complimento,lei dice "me lo dice anche il mio ragazzo" e restate spiazzati ma continuate a fare il cretino e iniziate a frequentarla e il ragazzo viene a sapere tutto e viene a citofonarvi di notte per picchiarvi, voi scendete da casa e lo incontrate e scatta il colpo di fulmine e v'innamorate di lui e lui di voi e vi mettete assieme e andate in Vermont a sposarvi e adottate un bambino e il bambino vi uccide nel sonno e i media si scatenano sulla cosa dicendo che le adozioni gay sono immorali e andate in Purgatorio e fate le figuracce perché non riconoscete le anime dei parenti alla lontana ? 
(Matteo Scognamiglio)

mercoledì 24 ottobre 2012

Elsa Fornero sui giovani hipster: due opinioni


Elsa Fornero, il ministro di ferro col cuore di panna è quella che passerà alla storia per la riforma delle "lacrime e sangue". Uno di quei personaggi insomma che in un Paese normale come il nostro siamo capaci di snobbare per tanti, troppi anni, la Fornero di recente ha detto che i giovani italiani sono troppo schizzinosi.

Sentiamo il parere di due esperti sulle problematiche e le realtà giovanili, il Maestro De' Ragno e il castigatore di costumi Alberto Scotti.

"Qualcuno difende la Fornero dicendo che ha ragione, bisogna essere realistici. Senza riflettere sul fatto che di realismo stiamo morendo, viviamo in un eterno presente e ci muoviamo secondo utilità. Siamo braccati dal pragmatismo. Abbiamo deciso di mettere in soffitta sogni e utopie, da una trentina d'anni. Non si sogna più, non si guarda l'orizzonte, non si cerca di immaginare il paradiso, ci si rassegna a vivere in questo squallido "infernetto". La Fornero lo sa, eppure cinicamente, brutalmente, con l'arroganza tipica dei padroni, lo ricorda ai giovani. Sa perfettamente che non hanno sogni e speranze, ne' tanto meno inseguono quella cosa meravigliosa che si chiama Utopia, che altro non è che l'asticella alla quale puntare. Lei lo sa, eppure il richiama comunque al pragmatismo. "Mario, Monti mio, io lo dico, non si sa mai, metti che qualcuno è rimasto vivo. Dobbiamo essere sicuri che siano tutti morti".

"Ancora sulla Fornero. Qualcuno dice che c'è della saggezza nelle sue parole ma le parole cambiano significato a seconda di chi le pronuncia e a seconda del contesto in cui le si pronuncia. La stronza ha detto un'ovvietà e la trappola sta proprio qui: la cosa è così ovvia e di buon senso, da nonna buona, che non si può non essere d'accordo. All'opinione pubblica viene subito da pensare: certo, ovvio, qualche sacrificio bisogna farlo. Su questo non ci piove. Queste cose ce le dicevano le nonne e va benissimo. Avevano un senso quando esisteva un orizzonte in cui sperare, a ragione, sperare di trovare un lavoro decente e protetto. Ma in un orizzonte come questo, queste parole suonano come una presa per il culo, anzi di più, suonano come un invito a rassegnarsi allo sfruttamento. E il fatto che lei abbia scelto un motto di saggezza nazional popolare, serve solo a inoculare sottopelle il messaggio. In maniera tale che alla prossima contro-riforma contro le conquiste dei nostri padri, ci sia un bel paracadute di: "oh, si, è una cosa saggia, è inevitabile, il mondo va così". (A. Scotti)

"Il ministro Fornero ha parlato di giovani. Chiunque sopra i 26 anni ritenga che la cosa lo riguardi penso che si stia sbagliando. Se avete 30 anni e non avete un reddito quello è un altro problema, ma non c'entra con la frase del ministro. il Ministro consigliava a vent'anni di iniziare a lavorare. L'italia ha bisogno di lavoratori- io non vedo barche piene di italiani che salpano per le coste della libia ma al contrario vedo stranieri che fanno lavori che gli italiani non fanno. E questo è un fatto. c'è la fuga di cervelli questo è un altro fatto. ma c'è in giro tanti pelandroni che non fanno un cazzo, non migrano, stanno su internet e vogliono fare gli happy hour..."


"Chiarisco il mio punto di vista: per me la gioventù finisce a 25-26 anni. poi inizia la fase adulta. basta vedere un pò di film per capirlo- quelli che cazzeggiano con le macchine vanno nei bar ecc. hanno 20-26 anni/ quelli che si sposano e fanno figli 28/33 anni.
a 35-40 sei uno che lavora, sei il detective alla bruce willis per intenderci o il cattivo, capo della banda che tenta la rapina. a 45/50 hai la station wagon e tagli l'erba del giardino, in italia invece ti fai i tatuaggi e vai nelle discoteche. Ma è un problema italiano, non globale." (M. De' Ragno)

martedì 16 ottobre 2012

Duff Voglio diventare un hipster



Cos’è Hipster? Cosa non è Hipster? Cosa è alla moda? Cosa non è alla moda? E se la moda diventa non essere alla moda, allora come si fa ad essere alla moda? Si è più alla moda essendo alla moda o non essendo alla moda? I Duff cercano di rispondere a questa domanda con la dissacrante ironia che da sempre li contraddistingue nel nuovo Video-Singolo “Voglio diventare un Hipster”, estratto dal disco “Ci sono gente che non stanno bene”. Tornano i  grandissimi Duff,  gruppo punk rock/melodic hardcore punk nato nel 1998 a Cosenza.

Tramite tam tam social abbiamo scoperto questo nuovo brano che vogliamo pubblicare sul nostro portale appena nato. Perchè anche noi siamo “gggiovani” e anche noi vogliamo essere “hipster”.

I membri attuali dei Duff  sono Totonno Nevone (Voce & Chitarra) Andrea Tradigo (Chitarra & Controcanti)
Vinxz Basile (Basso) e Umberto Intini (Batteria).

Non vediamo l’ora di vederli nuovamente in tour con questo nuovo lavoro “Ci sono gente che non stanno bene” che uscirà il prossimo 13 novembre distribuito a livello nazionale da Venus.

Hipster numerosi come cipster! Come dicono loro!

martedì 9 ottobre 2012

Perchè io non tifo Juve


Lui non tifa Juve.
Lui crede nella giustizia sportiva.
Lui non andrà mai a vedere una finale di Champions.

mercoledì 22 agosto 2012

E' UN BEL BARISTA


Se non conosci l'esatto significato della parola stile,
Se la classe non è acqua ma tutto fa brodo
Se credevi fosse amore e invece non era il solito calesse

RICORDA



E' UN BEL BARISTA! - PROSSIMAMENTE-

SOLO SU CALABRIA HIPSTER 

La dieta del Piede 2012


"tutti parlano di diete, di linea, di forma fisica, a me invece questa estate mi sono ingrassati i piedi"

martedì 21 agosto 2012

Batman è un hipster?


No, Batman è solo un massone.
Uno della loggia.
Così mi ha detto un amico della massoneria di Torino.

lunedì 20 agosto 2012

I pilastri della nostra terra secondo Elsa Fornero



"Il più solido pilastro della nostra nazione sono i giostrai filippini dei luna-park"
 (Will Ferrell nel film "Candidato a sorpresa")

Elsa Fornero, prendi appunti!



domenica 5 agosto 2012

Cosmopolis - di Don DeLillo

"Per adesso parlavano, con un accento, alcuni, o nella lingua madre, altri, e aspettavano il finanziere, il lottizzatore, lo speculatore, l'imprenditore di software, il signore globale della Tv via satellite e via cavo, l'agente di sconto, il boss dei media dal naso adunco, il leader in esilio di qualche desolato panorama di carestia e guerra.

... a me piacciono i taxi. Non sono mai stata brava in geografia, e imparo molte cose chiedendo ai tassisti da dove vengono.
- Vengono da orrore e disperazione.
- Già, proprio così. Si imparano molte cose sui paesi politicamente instabili viaggiando nei taxi di questa città."

Sarebbe morto ma non sarebbe finito. Il mondo sarebbe finito.

Non c'è più pericolo nel nuovo.

(frammenti tratti da Cosmopolis di Don DeLillo)    

Giovanni: l'elettricista di Dio


"Non era lui, la luce, ma solo il testimone della luce. Il Verbo era la vera luce, che illumina ogni uomo venendo nel mondo. Era nel mondo, e il mondo fu creato per mezzo suo, eppure il mondo non lo riconobbe."

La parabola del cristianesimo si basa sulla ricerca di un posto nel mondo. Non un posto in senso generico ma un mestiere da
intraprendere e portare avanti.

Ai tempi di Gesù e della Galilea, chi non era specializzato in un'attività specifica "non era proprio nessuno"
Gesù, già celebre figlio unico e noto hipster di Nazareth, era un raccomandato del Padre Eterno. qualcuno addirittura diceva fosse "figlio di Dio".
Giuseppe, persona più umile, era un semplice carpentiere, molto apprezzato e preciso nelle consegne.
Simon Pietro un abile marinaio, ma il vero "fenomeno" era Giovanni, non a caso uno dei preferiti di Gesù.
Si autodefiniva l'architetto delle luci, ma qualche invidioso lo chiamava per schernirlo "l'elettricista di Dio".


"E la luce brilla nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno afferrata" (Giovanni - Inno al Verbo)



(tratto dalla Rubrica Aperta sui Peli del Papa)

giovedì 2 agosto 2012

Tu stai male


Poi ti dicono: "Tu stai male!".

Va benissimo, ma in che senso?
Seriamente? Vai dallo psicanalista? Ti dimentichi le cose? Sei distratto? Hai allergie particolari?

C’è il tipo che sta male male, quello psicotico, quello aggressivo, il tipo che chiama l'avvocato per ogni cavolata, quello che l'ha lasciato la fidanzata, l'evergreen alla francese,
il vegano, l'allarmista, quello che esagera con le
 patatine fritte...

Soltanto in Italia esistono oltre 87 tipologie di individui che "stanno male".

Sono queste le problematiche che si celano dietro l'espressione "tu stai male!" ma sembra che questa cosa non interessi a nessuno, l'insensibilità si scioglie e si perde nella canicola della solita estate all'italiana. (S.C)



(tratto da Rubrica Aperta sui Peli del Papa)

mercoledì 1 agosto 2012

Essere hipster oggi



Essere hipster oggi significa riesumare tutto il peggio della moda degli ultimi trent'anni per essere dannatamente fashion. 


Accade già da qualche anno, soprattutto negli Stati Uniti, ma oggi, finalmente anche la Calabria, ed in particolare la sua capitale della moda, Cosangeles. Il 2012 si può decretare anno dello sdoganamento meridionale di alcuni capi di abbigliamento considerati, fino ad un paio di anni fa, assolutamente proibiti. 


Avete recentemente avvistato a Piazza Fera un esemplare di giovane che si aggira con un cappello in stile Spike Lee joint e vi è sembrato un look vagamente retrò? 
Non state invecchiando, tranquilli.
 Quello non è un cappello ma un trucker hat. Con lui, il berretto bicolore, è nato il movimento hipster. La moda in nome della quale tutto è consentito nella città bruzia.
Basta attenersi però a tre semplici regole: l'hipster è ironico, vive con leggerezza e odia essere definito hipster. Pensate quanto è dannatamente dura essere hipster oggi in Calabria?


Per non parlare del fatto che recuperare gadget e materiali non è sempre facile, a meno ché non ci si ritrovi con un cugino o uno zio giovane, ex-modaiolo che ha conservato in soffitta o nell'armadio qualche capo "old-fashion" vecchia scuola.


Stay tuned, young hipster o come diceva un vostro epigono tedesco:- 
Hipster di tutto il mondo unitevi!  

Mondo Hipster


"Tre uomini si cacciano nei guai: l'ignorante che segue il proprio parere, il testardo che segue la propria volontà, quello dei giorni nostri che vuole ricreare il passato indiscriminatamente."

(Confucio sugli Hipster)